« torna al menu

Download  

Interpretazioni Musicali

Ciao a tutti e benritrovati dopo un lungo periodo di assenza causato dal lungo tour con Antonella Ruggiero e dalla realizzazione della colonna sonora del film “SOTTOVENTO” (qualcuno è andato al cinema a vederlo? Fatemelo sapere...).

In questo articolo vorrei parlare del problema dell’interpretazione della lettura di una parte musicale, problema comune a molti chitarristi che non sono notoriamente dei gran lettori di musica. Con questa asserzione nessuno appartenente alla categoria si senta sminuito, il nostro è uno strumento che di solito si impara a suonare ad istinto e, di solito, quando si decide di imparare a leggere la musica si è ad un grado di musicalità tale da determinare una differente “resa chitarristica” tra un’esecuzione “ad orecchio” ed un’esecuzione letta da una partitura.

Sembra una banalità ma la prima cosa che dovete fare è convincere voi stessi che quando si legge dalla vostra chitarra può scaturire la stessa energia di quando improvvisate o suonate a memoria.

La seconda cosa è rompere gli schemi mentali e preoccuparvi di utilizzare tutte le tecniche che usate normalmente (bending, slide, tapping, whammy bar, diteggiature inconsuete) al fine di dare una resa sonora efficace alla parte che state leggendo.

La terza cosa è di utilizzare le sonorità che vi fanno sentire a vostro agio, compatibilmente con il carattere del brano che dovete eseguire.

Ultima ma importantissima cosa è di cercare di mettere la vostra “firma”, ovvero di mettere in evidenza il vostro stile: se qualcuno vi ha chiamato a suonare una parte è sicuramente perché apprezza il vostro modo di suonare e non quello di chi ha scritto i libri su cui avete imparato a leggere.

L’esempio musicale consiste in una banale frase melodica a cui io ho dato una mia interpretazione chitarristica. All’ inizio di ogni misura vi sono 2 note uguali che ho scelto di suonare su 2 corde differenti: la prima nota sulla 2a corda con un bending di un tono e la seconda nota sulla prima corda in posizione ferma. La terza nota poi viene eseguita con un bending di mezzo tono che viene poi rilasciato sulla nota successiva. Preoccupati di abbellire le note che durano più di un ottavo con un ampio vibrato.

Nella figura 1 potete vedere la parte di origine.
Nella figura 2 potete vedere il mio modo di eseguirla.


 


 

 

(C) Luca Colombo 1998