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Modal theme

Ciao a tutti, questo mese vorrei parlarvi dell’ utilizzo delle scale modali, argomento estremamente discusso e menzionato in molteplici contesti didattici, ma che spesso crea disorientamento a chi non ha ancora assimilato una sufficiente dose di concetti di teoria musicale.

Riassumendo in breve (ma in realtà dovremmo spendere "fiumi di parole") si potrebbe definire una scala modale come una scala naturale fatta partire da un particolare grado.

Es.

DO RE MI FA SOL LA SI

Scala IONICA di C

RE MI FA SOL LA SI DO

Scala DORICA di D

MI FA SOL LA SI DO RE

Scala FRIGIA di E

FA SOL LA SI DO RE MI

Scala LIDIA di F

SOL LA SI DO RE MI FA

Scala MISOLIDIA di G

LA SI DO RE MI FA SOL

Scala EOLICA di A

SI DO RE MI FA SOL LA

Scala LOCRIA di B

E’ evidente che ogni scala modale presenterà una propria caratteristica sonora che acquisterà però un senso in un contesto MODALE, ossia un contesto in cui l’ armonia rimane fondamentalmente statica e su cui si sviluppa un percorso melodico basato su differenti scale per l’ appunto modali.

In sostanza non ha molto senso suonare su Cmaj7 e Dm7 e pensare alle corrispondenti scale ionica e dorica che peraltro contengono le medesime note ( in questo caso è più semplice pensare alla scala maggiore di C); ha invece senso suonare su Dm7 e sperimentare la scala minore dorica di D (corrispondente alla scala maggiore di C) e la scala minore frigia di D (corrispondente alla scala maggiore di Bb).

Sono stato abbastanza chiaro ? Non spaventatevi, sono concetti che si assimilano assai meglio suonando gli esempi musicali.

Modal theme è un esercizio che ho scritto per i miei allievi, che si sviluppa su un’ armonia di base di Dm (della quale parlerò nel dettaglio nella prossima parte) ed il cui tema è costruito su differenti scale modali come segue: 

  • dalla misura 1 alla misura 8 ho utilizzato la scala minore dorica di D (corrispondente alla scala maggiore di C)

  • dalla misura 9 alla misura 16 ho utilizzato la scala minore frigia di D (corrispondente alla scala maggiore di Bb)

  • dalla misura 17 alla misura 24 ho utilizzato la scala minore melodica di D (anch’ essa genera dei modi ed in questo caso abbiamo utilizzato il primo ma limitiamoci a considerarla come scala minore melodica)

  • dalla misura 25 alla misura 32 ho utilizzato la scala minore armonica (vale quanto detto per la scala minore melodica).

 

Provate ad imparare il tema e poi ad improvvisarci sopra utilizzando le scale appena descritte.


 

Modal theme part.II

Eccovi il seguito dell’ articolo precedente “Modal theme parte 1a” apparso in questa sede sul numero di novembre.
Nella parte precedente abbiamo analizzato ed imparato la melodia di questo brano/esercizio, ora esamineremo tutto ciò che riguarda l’aspetto armonico.

Procedimento:
In un primo tempo ho ricavato degli accordi dalle varie scale su cui è costruita la melodia (se ne siete in grado e volete esercitarvi potete provare a ricavarveli armonizzando, anche sino al settimo grado, le scale menzionate nell’articolo precedente e compararli a quelli da me proposti )
li ho disposti nel brano seguendo il mio gusto musicale (... che spero apprezzerete, ma anche qui esercitatevi provando a fare di meglio...)
ho creato dei voicin’ appropriati (cioè ho disposto le note all’ interno dell’ accordo)
infine ho sovrapposto gli accordi stessi ad un pedale di D (cioè una nota di basso uguale su differenti armonie) .... che noia per ben 32 misure direte voi! Non è male, provate ....

Nelle prime 8 misure gli accordi sono ricavati dalla scala minore dorica di D e sono (non in ordine di esecuzione):

| Dm7 | G/D | C/D (Dsus4) |

Nelle successive 8 misure gli accordi sono ricavati dalla scala minore frigia di D e sono:

| Dm | Eb/D | F/D |

Nelle successive 8 misure gli accordi sono ricavati dalla scala minore melodica di D e sono:

| Dm maj9 | Dm 6/9 |

Nelle successive 8 misure gli accordi sono ricavati dalla scala minore armonica di D e sono :

| Dm | Em7b5 | C#°7 | | Fmaj7 #5 |

Fate pratica con gli accordi suonandoli prima con le dita e poi con il plettro avendo cura di stoppare le corde non interessate. Cercate anche di memorizzare gli accordi con il loro nome ed allenatevi a trasportarli in altre tonalità.

 

 

(C) Luca Colombo 1998